CNA ha invitato a un faccia-a-faccia i leader politici italiani in vista del voto del 25 settembre nell’auspicio di una legislatura a misura anche degli artigiani e delle piccole imprese.
La Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa chiede che alla cultura emergenziale si sostituisca una ritrovata capacità di guardare le profonde trasformazioni che investono la società italiana, in modo da recuperare la centralità dei soggetti sociali, veri e propri connettori ai processi reali.
CNA ha preparato un decalogo, una serie di proposte concrete per un nuovo patto sociale mirato a ripartire dalle nostre solide radici per ri-avviare decisamente lo sviluppo economico e sociale dell’Italia.
Il pacchetto organico di proposte è suddiviso in dieci capitoli dedicati a:
- Energia, con un focus sulla scelta strategica dell’autoproduzione
- Semplificazione, ritenuta la strada maestra del cambiamento
- Politica industriale, tagliata su artigiani e piccole imprese
- Export, Made in Italy, Turismo, tre leve di crescita
- Lavoro, contrattazione collettiva, formazione, rappresentanza, per favorire una occupazione di qualità e uno scatto di produttività
- Fisco, chiesto più leggero, più semplice e più orientato all’espansione
- Concorrenza, in un’ottica di tutela delle piccole imprese
- Infrastrutture, materiali e immateriali, per irrobustire l’ossatura del nostro Paese
- Legalità, da perseguire combattendo la criminalità ma anche tutte le forme di abusivismo, sommerso, riciclaggio e usura
- Welfare e Pensioni, per assicurare condizioni dignitose agli anziani e ai cittadini più fragili
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